Interconnessioni sefardite. Mobilità e attività economiche tra Livorno e Napoli nel XVIII secolo
Abstract
Questo saggio analizza la breve ma significativa esperienza della comunità ebraica a Napoli tra il 1740 e il 1747, quando Carlo di Borbone promosse un progetto di reinsediamento ispirato al modello livornese. Attraverso un approccio prosopografico emicrostorico, fondato su fonti notarili, giudiziarie e comunitarie provenienti dagli archividi Napoli e di Livorno, il lavoro ricostruisce le dinamiche familiari, le reti mercantilie le strategie di mobilità che caratterizzarono le famiglie e i singoli individui ebrei, in gran parte di origine sefardita. Il caso napoletano mette in luce la capacità della diaspora ebraica di trasformare il capitale culturale e commerciale in risorsa strategica pur in un contesto segnato da tensioni sociali e dalla revocabilità dei diritti concessi. L’espulsione del 1747 segna la fine di un esperimento di tolleranza condizionata, ma non interrompe i legami tra Napoli e le reti ebraiche mediterranee, offrendo spunti per una riflessione più ampia sulle forme di inclusione ed esclusione delle minoranze nell’Europa moderna.
This essay examines the brief yet significant experience of the Jewish community in Naples between 1740 and 1747, when Charles of Bourbon promoted a resettlement project inspired by the livornese model. Through a prosopographical and microhistorical approach, based on notarial, judicial, and communal sources from the archives of Naples and Livorno, the study reconstructs the family dynamics, mercantile networks, and mobility strategies that characterized Jewish families and individuals, most ofthem of sephardic origin. The neapolitan case highlights the ability of the Jewish diaspora to transform cultural and commercial capital into a strategic resource, even within a context marked by social tensions and the revocability of the rights granted. The expulsion of 1747 brought an end to this experiment in conditional tolerance, but it did not sever the ties between Naples and the Jewish networks of the mediterranean, offering insights for a broader reflection on the forms of inclusion and exclusion of minorities in early modern Europe.
Riferimenti bibliografici
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